lunedì 24 novembre 2008

Solidarietà a Tommaso Fonte



Dopo 27 anni di attività sindacale la CGIL di Ragusa ha interrotto qualsiasi rapporto di collaborazione con Tommaso Fonte, segretario generale uscente, ritenendo di non volersi più avvalere del medesimo dopo il previsto periodo di sospensione dagli incarichi esecutivi in relazione alla sua candidatura per le elezioni regionali siciliane dell’aprile 2008.Fonte è un dirigente della CGIL che nel corso degli ultimi anni si è battuto ed esposto in prima persona nelle vertenze territoriali più rischiose e delicate come la lotta per l’acqua pubblica, la lotta contro lo sfruttamento del lavoro, per la trasparenza degli appalti nella sanità e nella pubblica amministrazione.Esprimiamo profondo stupore, amarezza e grande preoccupazione per tale decisione della CGIL, che allarma chi nella società civile e democratica ha avuto in Tommaso Fonte un punto di riferimento sulle questioni della legalità, dello sviluppo e dei diritti fondamentali.A seguito di tale suo impegno Fonte ha subito minacce di ogni tipo, anche di morte, di cui non si conoscono ancora gli autori.Crea inquietudine e sconcerto il fatto che dopo la denuncia di un episodio di intimidazione, il dirigente sindacale sia stato paradossalmente processato per simulazione di reato, e infine pienamente assolto. Non risulta peraltro che dopo tale sentenza, emessa dal giudice dott. Andrea Reale il 21 gennaio 2008, siano state fatte indagini per far luce sui fatti denunciati.Esprimiamo pertanto a Tommaso Fonte la nostra piena e totale solidarietà, sicuri che il suo impegno e la sua passione civile continueranno ad essere patrimonio importante per il territorio ibleo e la Sicilia tutta.

I primi firmatari:

Gianluca Floridia – Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, RagusaLibero Mancuso – Già presidente Corte d’Assise Bologna – Avviso Pubblico nazionaleNando Dalla Chiesa – Docente Università di Milano. Presidente Onorario di LiberaEmilio Molinari – Presidente Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’AcquaRoberto Morrione – Presidente Libera Informazione, RomaDon Tonio Dell’Olio – Ufficio Presidenza di Libera Nomi e Numeri contro le mafieCarlo Ruta – Storico e giornalista d’inchiestaGabriele Del Grande – Giornalista “Fortress Europe”Riccardo Orioles – Giornalista (I Siciliani), CataniaPietro Ancona - già Segratario Regionale CGIL SiciliaPiera Aiello – Presidente Associazione Rita Atria e testimone di giustiziaUmberto Santino – Centro di Documentazione “Peppino Impastato”, PalermoPino Maniaci – Giornalista, Direttore Tele Jato, PartiticoGiovanni Di Martino – Vice presidente nazionale di Avviso Pubblico e sindaco di NiscemiGiuseppe Nicosia – Sindaco di Vittoria, Avviso PubblicoNikos Klitsikas – storico, scrittore , AteneLorenzo Lorusso - giornalista e presidente nazionale Finanzieri democraticiAmico Dolci – musicista - PalermoGabriella Stramaccioni – Coordinatrice nazionale Libera Nomi e Numeri contro le mafieManuela Mareso – Giornalista NarcomafieStefania Pellegrini – Docente di Sociologia del Diritto, Università di BolognaCarlo Gubitosa – Giornalista Peacelink – CartaDario Montana – Referente Libera Coordinamento di CataniaUmberto Di Maggio - Referente Libera, Coordinamento di PalermoNorma Ferrara – Libera Informazione, RomaMarco Benanti – Giornalista “Isola Possibile”, CataniaBarbara Grimaudo – Cittadini Invisibili? No Grazie!, PalermoDavide Binazzi – Presidente Associazione “Il Parco”, BolognaAntonio Giaimo – Già inviato de “L’Ora” e dell’ANSA, MontevideoNadia Furnari - Associazione Rita AtriaPaola Ottaviano – Avvocato, Medici Senza FrontiereAntonella Serafini – Giornalista “Censurati.it”, RomaRoberto S. Rossi – Giornalista, CataniaPaolo Fior – Giornalista, MilanoGraziella Proto – Direttore Casablanca, CataniaDaniela Modica – Biotecnologa, PozzalloCiccio Ruta – “Il Clandestino”, ModicaGiovanni Firrito – Pax Christi, RagusaAmel Laouini – Presidente Circolo “Donne Immigrate”, RagusaTonino Solarino – Già sindaco di RagusaRinaldo Benedetto – Primo sindaco di Pozzallo nel dopoguerraAurelio Modica – Già sindaco di PozzalloSonia Migliore – Consigliere Comunale, RagusaRomina Licciardi – Consigliere Provinciale di Parità, RagusaPeppe Cannella – Consigliere Comunale, VittoriaAlex Maiolino – Consigliere Comunale, PozzalloGiuseppe Roccuzzo – Consigliere comunale PD, IspicaCarmelo Caccamo – Segretario CNA, Ispica-ModicaMassimo Giudice – Confesercenti, VittoriaAlessandro D’Antoni – Accademia di Polizia – Los AngelesRosanna Caudullo – Presidente “Centro Donne”, VittoriaUccio Milana – Presidente Arcigay, RagusaMarco Blanco – Conduttore radiofonico “Ora d’Aria”, ModicaAndrea Di Falco – Radio Futura, VittoriaNatale Arezzi – Centro Culturale “Don Puglisi Impastato”, PozzalloGiuseppe Gerace – Cancelliere tribunale, Francavilla di Sicilia (ME)Luciano Nicastro – Docente e scrittore, RagusaEnrico Natoli – Presidente “Associazione Cuntrastamu”, RomaAlessio Di Florio – Peacelink, PescaraNatale Salvo – Giornalista, TrapaniSantina Sconza – giornalista, CataniaAntonio Signorelli – Biologo, CataniaNinni Vinci – Cittadini invisibili? No grazie!, PalermoNello Lo Monaco – Geologo Dirigente Regione Siciliana, RagusaAlessandra Dipietro - giornalista, RomaRiccardo Alfonso - Direttore agenzia FIDEST, RomaTuccio Di Stallo – Vice coordinatore provinciale PD, RagusaMarco Di Martino – Segretario Provinciale Rifondazione Comunista, RagusaGiovanni Iacono – Segretario Provinciale Italia dei Valori, RagusaEnzo Cilia – Coordinatore provinciale Sinistra Democratica, RagusaSanto Santaera – Presidente provinciale dei Verdi, RagusaLorenzo Migliore – Presidente provinciale del Partito Socialista, RagusaCarmelo La Porta – Segretario Cittadino PD, RagusaGianni Battaglia – Movimento Grilli Ragusani, RagusaRoberta Trovato – Giornalista, ModicaGiovanna Corradini – Redattrice, RagusaSalvatore Cicirello – Società Civile PD, RagusaGian Piero Saladino – Società Civile, RagusaChiara Iurato – Dottoressa in medicina, RagusaEnnio Ammatuna – Segretario cittadino PD, PozzalloPierenzo Muraglie – Segretario cittadino PD, IspicaCarla Cau – Insegnante e componente Comitato Scuola Pubblica, RagusaMargherita Benedetto – Insegnante, PozzalloTotò Battaglia – Officina 90, RagusaMassimiliano Carnemolla - Associazionismo civile, SiracusaFranca Supplizi – Sociologa, PescaraChiara Civolani – insegnante, - BolognaRoberto Nobile - Attore, Roma

Il documento di risposta della CGIL

Fonte: solidarietà o equivoco?

La volontà di procedere ad un avvicendamento nella direzione politica della CGIL ragusana era stata gia assunta sin dal luglio del 2007, sulla base degli orientamenti manifestati unanimemente dal gruppo dirigente, ben prima che scoppiasse la vicenda giudiziaria di simulazione di reato a carico di Tommaso Fonte.Anzi, proprio a seguito di tale vicenda, la decisione di rinnovamento della direzione sindacale è stata rinviata per evitare ogni possibile equivoco.La CGIL comunque si è fatta carico di difendere Fonte, in sede sindacale e in sede giudiziaria. Nessun esautoramento quindi, nessuna penalizzazione. Il compagno Tommaso Fonte nella primavera scorsa ha ritenuto di candidarsi alle elezioni regionali e ciò, ai sensi delle norme statutarie sulla incompatibilità tra funzioni politiche-istituzionali e funzioni sindacali che regolamentano la vita interna della CGIL, ha comportato la decadenza dagli incarichi sindacali. Per i lavoratori in distacco da altri Enti, come il caso di Fonte dipendente delle Ferrovie, queste stesse norme prevedono il rientro al lavoro.Il rientro in produzione non è un fatto né sciagurato né indegno e ciò vale anche per i massimi dirigenti.Vorremmo ricordare che lo stesso segretario nazionale Sergio Cofferati, finito il suo mandato, è regolarmente rientrato in produzione alla Pirelli.Peraltro lo stesso Fonte, da segretario generale, ha giustamente preteso per altri dirigenti candidati nelle liste in occasione di competizioni varie, il rigoroso rispetto delle norme statutarie in materia di incompatibilità.Nessuno, peraltro, ha costretto Tommaso Fonte a candidarsi alle ultime elezioni regionali. Ciò a chiarimento di ogni equivoco o malinteso. Rimane lo stupore e il rammarico per firme apposte da molti all'oscuro del reale stato dei fatti.Resta comunque inalterato l'impegno della CGIL tutta nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua pubblica, per la trasparenza, la legalità in materia di appalti, contro il lavoro nero e il calpestamento dei diritti, che sono un patrimonio irrinunciabile della azione sindacale e politica della CGIL.
Ragusa, 10 novembre 2008.
La segreteria CGIL Ragusa

Comunicato di Gianluca Floridia Referente Libera coordinamento RG

Il sottoscritto Gianluca Floridia , promotore e referente di "Libera", rete antimafia, in provincia di Ragusa,

premessa la personale sintonia ideale e politica con la Cgil e l'organica sinergia che in tutta Italia caratterizza i rapporti tra "Libera" e la Cgil;
chiarisce che:

l'iniziativa di solidarietà manifestata a Tommaso Fonte, segretario generale uscente, è frutto della vicinanza umana e politica maturata durante l'importante vertenza contro la privatizzazione dell'acqua bene comune. Vertenza che proprio a Ragusa, grazie all'apporto di tutta la Cgil, guidata da Fonte, ha fatto sì che si sviluppasse un esteso movimento civile che ha scongiurato in provincia la privatizzazione dell'acqua, facendo diventare il territorio di Ragusa un caso esemplare e nazionale.
Vertenza per il contrasto alla privatizzazione dell'acqua che la Cgil, a livello italiano e locale, vuole con forza proseguire, come dimostrano i documenti ufficiali e come emergerà dalla prossima inchiesta dello storico e giornalista Carlo Ruta, che a breve, a partire da Libera Informazione e Narcomafie, metterà in luce il ruolo primario della Cgil iblea nella mobilitazione di cui sopra.

Dopo un confronto aperto con la Segreteria Confederale della Cgil di Ragusa e in merito ai nuovi dati acquisiti sulla vicenda di Tommaso Fonte, ci è stata manifestata e confermata la volontà di non estromettere il compagno Fonte dagli spazi politici e sindacali: che il medesimo può utilizzare per continuare le lotte promosse in tanti anni nell'Organizzazione, dove lui ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità.

L'attestato di solidarietà personale, umana e politica a Tommaso Fonte è stato assunto dai firmatari in buona fede e quindi senza l'intenzione di ledere l'immagine della Cgil iblea.
Per la stima e l’apprezzamento che si nutre nei confronti del più grande sindacato italiano è giusto sottolineare, come si evince dal documento della Cgil, emesso in data 11 Novembre 2008, che l'Organizzazione si è fatta carico di difendere, in sede giudiziaria, Tommaso Fonte.

La Cgil è stata ieri, e rimane oggi, sotto la guida confederale del nuovo segretario generale prof. Giovanni Avola, un interlocutore privilegiato per il consolidamento del movimento antimafia, a partire dalle lotte contro il lavoro nero, contro lo sfruttamento dei migranti, il miglioramento dei diritti dei lavoratori, la promozione della Legalità e della Giustizia Sociale.

Nel Paese attuale, dove le "vere emergenze" sono la mafia e la corruzione (come cita il tema della Carovana Antimafia del 2008), si considera tutta la Cgil un importante punto di riferimento e un presidio fondamentale di diritti e di democrazia.

Gianluca Floridia
Libera Associazioni Nomi e numeri contro le mafie, coordinamento di Ragusa.


Ragusa, 21 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

UNA STORIA SCOMODA

Le vicissitudini umane e politiche di Tommaso Fonte hanno inizio il 19 luglio del 2005. All’epoca era il segretario generale della cgil di Ragusa e tra l’altro, si stava occupando di una delicata e complessa vertenza che riguardava l’avvio del processo di privatizzazione dell’acqua della sua provincia. In quelle settimane un acceso dibattito si stava sviluppando sulla vicenda.
La posizione della cgil nazionale sulla privatizzazione dell’acqua non era ancora definita, lo sarebbe stata qualche mese dopo in sede congressuale, mentre quella della cgil Sicilia, era molto defilata.
In questo quadro, la decisione della conferenza dei sindaci e del presidente della provincia di Ragusa, assunta all’unanimità, di pubblicare un bando di gara per complessivi 511 milioni di euro, cui 63 per i primi 3 anni, per la gestione privata dell’acqua per 30 anni, spinse la cgil ragusana ad assumere una posizione decisamente contraria per un insieme di motivi politici e di rappresentanza sulla base di un apposito deliberato del direttivo. Intanto insieme con i partiti del centro sinistra e con ampie fasce della società civile, il movimento studentesco, i comitati nazionali per l’acqua pubblica e altri movimenti,si realizzò il forum provinciale per la difesa dell’acqua pubblica. La cgil di Ragusa riteneva sbagliato sul piano sociale procedere alla privatizzazione e quindi alla mercificazione di un bene primario e fondamentale come l’acqua. Ma l’aspetto più importante riguardava le procedure di gara e i contenuti del bando. Il bando era stato disposto uniformemente per tutto il territorio della regione Sicilia e per le sue clausole particolare non avrebbero potuto partecipare più di 3 o 4 aziende. Era del tutto evidente che si trattava di una sorta di trattativa privata spacciata per gara pubblica e quindi di una vera e propria lottizzazione dell’acqua in tutta la regione Sicilia. Ma c’era di più: a differenza delle altre provincie, per rendere più appetibile ai privati la partecipazione alla gara, venivano affidati in concessione, sempre per 30 anni, tutti i lavori di manutenzioni delle reti idriche in tutto il territorio provinciale. Naturalmente oltre a questo, c’erano anche altre motivazioni per opporsi al processo di privatizzazione in atto: l’aumento esponenziale delle tariffe, la riduzione del numero dei lavoratori, la perdita significativa di posti di lavoro nell’indotto esistente. In quel contesto di forte tensione sociale e di rilevante contenzioso istituzionale, il 19 luglio del 2005, Tommaso Fonte riceve le prime minacce di morte.
Nei giorni successivi le minacce si fecero più forti ed insistenti, con svariati episodi. Tutte le intimidazioni furono puntualmente denunciati alla Digos di Ragusa.
Nelle settimane e nei mesi successivi la vertenza andò avanti, con altri e importanti momenti di mobilizzazione e di dibattito sociale. Furono raccolte 18000 firme, furono promossi convegni con illustre personalità, fu coinvolta praticamente tutta la società ragusana. Parallelamente a questa vertenza anche un’altra se ne stava sviluppando: quella dell’appalto per la gestione dei rifiuti. Anche in questo caso la posizione di Tommaso Fonte fu molto rigorosa nel denunciare i rischi di infiltrazione mafiosa e le contiguità di interessi al sistema politico e affaristico.
Il movimento intanto cresceva, ma la maggioranza dei sindaci decise di pubblicare il bando di gara per la privatizzazione dell’acqua. Alla gara presero parte solo 3 aziende e dal seggio giudicante fu estromessa per mancanza dei requisiti e in aperta contrapposizione con tale decisione un componente del seggio si dimise denunciando illegittimità nella procedura seguita, un’altra la ACQUALIA, si ritirò e come era facilmente prevedibile rimase in gara una sola azienda, la ACOSET di Catania. L’interrogazione Parlamentare dell’onorevole Forgione, presentata sul caso, illustrava chiaramente lo stato delle possibili infiltrazioni mafiose nell’appalto di Ragusa. Le contiguità tra Acoset e il consorzio temporaneo d’imprese che si era all’uopo costituito, con esponenti di primo piano dell’economia ragusana, era uno scenario obiettivamente inquietante.
In questo quadro, alla vigilia dell’aggiudicazione della gara, fu promossa dalla cgil di Ragusa una grande manifestazione provinciale che si svolse il 6 dicembre del 2006. Ala manifestazione aderirono tutti i partiti del centro sinistra, associazioni e movimenti e fu conclusa da Carlo Podda segretario generale della funzione pubblica. Una grande manifestazione popolare, civile e democratica, che fu la prima di queste dimensioni a livello nazionale. Qualche giorno dopo, la conferenza dei sindaci decide di sospendere l’aggiudicazione e nel mese di febbraio 2007 di revocare gli atti della gara stessa. Il 30 marzo, quindi qualche settimana dopo, Tommaso Fonte apprende dalla stampa che sarebbe stato rinviato a giudizio per simulazione di reato relativamente alle minacce subite. Acquisiti gli atti, la contestazione riguardava essenzialmente il mancato riscontro di una telefonata denunciata in 19 luglio del 2005, mentre su molti altri fatti intimidatori che aveva subito, la Digos recitava che non era possibile effettuare ulteriori riscontri investigativi. Attraverso una perizia di parte si stabilì la ragione del mancato riscontro: il telefono sul quale fu ricevuta la telefonata altro non era che il derivato interno di un sistema telefonico che riceveva le telefonate esterne ma anche quelle interne. La cgil Sicilia appresa la notizia, così come il gruppo dirigente ragusano decide ragionevolmente di tenere basso il profilo della questione.
A questo punto si decide di richiedere un giudizio immediato.
Qualche settimana dopo, improvvisamente riprendono nuovamente i segnali intimidatori e tra l’altro fu inviato un sms anonimo che recava espliciti riferimenti alla funzione ricoperta da Tommaso Fonte all’interno della cgil, richiedendo l’allontanamento. Tra novembre 2007 e gennaio 2008, in soli 2 udienze si svolge il processo che si conclude ovviamente con una assoluzione piena e ampio per non aver commesso il fatto. Nelle motivazioni della sentenza si diceva chiaramente che il contesto nel quale maturano quelle minacce era legato alle vertenze in cui Tommaso Fonte era esposto in prima persona. Il 26 gennaio si svolge il primo direttivo della cgil di Ragusa dopo la conclusione positiva della vicenda giudiziaria, ma da alcuni discussi esponenti del sindacato, perviene la richiesta di dimissioni del segretario generale. A questo punto Tommaso Fonte decide di accettare una proposta per candidarsi alle ultime elezioni regionali e quindi lo scorso 30 marzo rassegna le proprie dimissioni da segretario generale.
Trascorsa la fase elettorale e il periodo statutariamente dalla cgil per la sospensione dagli incarichi esecutivi nel caso di candidatura, a Tommaso Fonte lo scorso 15 ottobre gli viene comunicato l’allontanamento dall’organizzazione dopo 27 anni da funzionario.

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA A RG

Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’Interno
Al Ministro dell’Ambiente
Premesso che:
- la gestione del sistema idrico integrato, nell’ambito territoriale di Ragusa, comprende la presenza di un socio privato, dei comuni di zona e della provincia di Ragusa;
- la scelta della gestione mista del sistema idrico integrato in ambito territoriale ragusano,
presenterebbe delle anomalie legate prevalentemente alla grande massa di denaro pubblico
finanziato con cui si dovrà ristrutturare e gestire la rete idrica provinciale;
- si tratta di un finanziamento complessivo di 63,8 milioni di euro dei quali 44,6 a fondo
perduto;
- nel luglio del 2006 venivano nominati dal Presidente della provincia di Ragusa, i componenti del seggio di gara per la scelta del socio privato dell’ATO idrico di Ragusa e, successivamente, venivano chiamati a far parte del seggio di gara il prof. Gianfranco Pollino, (Università di Napoli), il prof. Francesco Patania (Università di Catania) e i l’ing. Giuseppe Patti (Comune di Modica);
- i tre componenti venivano nominati su proposte avanzata dai sindaci dei comuni iblei, componenti la conferenza, ma per tale nomina non esisteva e non esiste a tutt’oggi nessun atto deliberativo;
- le imprese che presentavano la documentazione relativa all’offerta per far parte della futura società erano un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI) a cui faceva capo la spagnola Aqualia, un RTI a cui faceva capo la Acoset di Catania ed un RTI a cui faceva capo la Saceccav di Desio;
- il 30 ottobre 2006 il prof. Francesco Patania si è dimesso da componente del seggio di gara per i forti contrasti che si sono acuiti dopo la decisione di non ammettere alla gara pubblica il RTI Saceccav;
- il presidente della provincia di Ragusa, in qualità di coordinatore della conferenza dei sindaci - pur rimanendo in attesa di una relazione da parte del dirigente preposto all’Ato –, starebbe per nominare il prof. Renato Gavasci dell’Università Tor Vergata di Roma al posto del dimissionario, prof. Francesco Patania;
- il prof. Francesco Patania successivamente all’accaduto inviava alla Procura della Repubblica di Ragusa tutti gli atti afferenti l’esclusione del RTI Saceccav;
- con l’esclusione della Saceccav sono rimasti in gara l’Acoset (già socia privata dell’Ato 2 di Catania) e l’Aqualia (già socia privata dell’Ato di Caltanissetta);
- pezzi strategici di rete dei sistemi idrici della provincia di Caltanissetta, ed in particolare il dissalatore di Gela, sono gestiti dalla società Di Vincenzo S.p.A., di proprietà dell’ing. Pietro Di Vincenzo, azienda avente rapporti con le imprese della famiglia Pisante che controlla la Galva S.p.A. impresa che a sua volta appartiene all’RTI di Aqualia che detiene il 49% dell’Ato di Caltanissetta;
- la famiglia Pisante oltre ad essere presente nella Galva S.p.A. è anche presente nella Sicil Power S.p.A., tramite la controllata Altaecoen, dove è presente anche la D.B. Group che fa parte del RTI Acoset contrapposto, per l’ATO idrico di Ragusa, al RTI Aqualia;
- le imprese della famiglia Pisante sono oggetto di inchiesta in diverse procure italiane (Milano, Monza, Catania e Savona) per reati che vanno dal pagamento delle tangenti a reati per associazione mafiosa, così come si evince da notizie apparse sulla stampa e dai documenti della Commissione Parlamentare Antimafia della XIII legislatura;
- l’ing. Di Vincenzo è stato arrestato e condannato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di un anno e otto mesi con la sospensione condizionale, ma, a quanto risulta all’interrogante, soggetto a sorveglianza speciale;
- l’impresa Di Vincenzo S.p.A. e la CG Costruzioni s.r.l., di proprietà del geom. Santo Cutrone, nel 2005 costituivano una Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) con cui partecipavano a diverse gare d’appalto: Comune di Mistebianco, Porto di Pozzallo e altri comuni viciniori;
- il geom. Cutrone, presidente Provinciale dell’ANCE, si è più volte espresso a favore della società mista Ato idrico Ragusa e la sua impresa sarebbe vicina alla cordata Acoset, in quanto lo stesso è componente del consiglio d’amministrazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa che fa parte del RTI Acoset;
- gli evidenti punti di contatto tra le RTI partecipanti alla scelta del socio privato dell’Ato idrico di Ragusa, hanno scaturito quei dubbi che inducevano uno dei componenti del seggio di gara, prof. Francesco Patania, a dimettersi;
- l’impresa Di Vincenzo S.p.A e l’Altaecoen, che sono soci, e le imprese della famiglia Pisante da inchieste giornalistiche risultano oggetto di indagine per reati di mafia.
Si chiede di sapere:
- quali interventi urgenti il Ministro dell’Interno intenda porre in essere in merito alla vicenda suddescritta;
- se i Ministri interrogati, nelle rispettive competenze, non intendano procedere alla sospensione della gara al fine di avviare tutti i controlli necessari che possano far luce sui reali rischi di infiltrazione mafiosa.
Roma, 10 novembre 2006
on. Francesco Forgione
on. Daniela Dioguardi

martedì 11 novembre 2008

IL CASO FONTE SUSCITA ATTENZIONE IN TUTTA ITALIA.

Stanno pervenendo da tutto il paese un gran numero di adesioni e di messaggi. A tutti il nostro sentito grazie nell’auspicio che la campagna di solidarietà che ci vede impegnati possa avere il maggiore risalto possibile e un gran riscontro in seno alla società civile e responsabile. Continueremo ad inserire tutte le adesioni e tutti gli attestati di sostegno che via via ci affluiranno.
Per il comitato di solidarietà a Tommaso Fonte
Daniela Modica

Alex Zanotelli, missoniaro Comboniano
Leoluca Orlando, Senatore della Repubblica-Portavoce Nazionale IdV
Giuseppe Piccioni , regista Roma
Rosario Mangiameli, storico università di Catania
Paolo Barnard, giornalista Rai Roma
Alessandra Siragusa, parlamentare della Repubblica
Emilio Santoro, docente universitario Dipartimento di Teoria e Storia del Diritto, Firenze
Giuliano Pontara, filosofo, professore emerito dell'Università di Stoccolma, Svezia
Antonino Drago, docente Università di Pisa e di Firenze
Carmelo Floridia, avvocato circolo Idea di Centro Pozzallo
Gabriella Grasso, giornalista Milano
Gianni Stornello, giornalista Ispica
Giovanna Floridoro
Farid Adly, giornalista Direttore ANBAMED, notizie dal Mediterraneo e presidente ACMediterraneo
Daniela Pellegrini uff. Amm.ne del Personale A2A spa
Sergio Serges, referente LIBERA Valsarno
Laura Incantalupo, impiegata Sesto San Giovanni
Matteo Boscarelli, studente
Raffaele Simonetti, Milano
Gaetano Ventimiglia, Cub Trasporti-Settore aereo Sigonella
Paola Baiocchi, giornalista mensile “Valori”
Andrea Montella, giornalista mensile “Valori”
Kalisa Jean Bosco
Luciano Comini , La Piccola Editrice
Achille Canzi
A. Emilio Guarisco , docente
Nicolò D’alessandro, artista Palermo
Antonio Valassina, associazione Liblab
Giuseppe Primavera, giornalista direttore VivaEnna.it
Salvatore Gioncardi, attore e delegato sindacale SAI cgil SLC
Roberto Nobile, attore Roma
Gemma Marino
Maria Teresa Falbo, Editore e direttore “Babilonia Swing” il mensile di Genova
Giulietta Civiletti
Roberta Trovato, giornalista Modica
Gianni Scala, vicepresidente coordinamento provinciale PD, Ragusa
Tato Grasso, medico Palermo
Laura Battaglia, giornalista
Vito La Terra, referente provinciale giovani Italia Dei Valori RG
Giuseppe Sanarico, delegato FIOM-CGIL Torino
Pino Miceli, medico AUSL 7 Ragusa
Franco Castaldo - giornalista-consigliere regionale Assostampa e componente Giunta esecutiva Assostampa Sicilia Agrigento
Spinelli Francesco, Falerna CZ
Giovanni Corazzi- Segretario Circolo della piana (Lucca)- Rifondazione comunista-Sinistra Europea
Michele Citoni, giornalista e video maker, Roma
Nicola Lo Bianco, docente Palermo
Pietro Paiano, TAGES scrl Pisa
Giuseppina Ficarra
Luca Maria Nicolussi, Consigliere di quartiere2 Verdi per la pace, Padova
Anna Maria Zagara
Manlio Milani, presidente Associazioni familiari caduti strage di piazza Loggia, Brescia
Mario Civelli, medico ospedaliero Mogliano Veneto TV
Elena Gatti
Mauro Salvi
“La voce Ribelle”, Pozzallo
Raffaele Simonetti
Tebaldi Marianna, presidente dell'Assoc. Culturale VIVAGAIA Modica (Rg)
Pascal Nshombo, Roma
Salvatore Gambuzza, Partito Democratico Pozzallo
Simone Galanti, studente Siracusa
Sandra Cangemi, giornalista Milano
Antonello Sartori da Schiavon Laboratorio Natura di Nove (VI)
VERDI, coordinamento vittoria
Gianni Scala, vicepresidente PD Ragusa
Luigi Spatola, Gioventù Francescana
Roberto Meloni,studente Scienze Politiche-Studi Internazionali, Bologna

Documento: LETTERA DI TOMMASO ALLA CGIL DELL'11 NOV. 2008

Alle redazioni e alla società civile.
Il documento diffuso in data 10 novembre dalla segreteria della CGIL di Ragusa mi ha lasciato attonito e molto preoccupato. Premesso che ritengo del tutto inutile disquisire sui contenuti dello statuto della CGIL e del regolamento sui rapporti di lavoro, che ovviamente conosco molto bene, ma che porterebbe la discussione su un altro piano. Non intendo altresì addentrarmi nelle vicende del passato, che mi hanno portato a rassegnare le dimissioni da segretario nel marzo del 2008. Questioni che con la situazione attuale, cioè quella di aver deciso di non attribuirmi nessun incarico sindacale, non c’entrano nulla. Voglio soltanto fare qualche considerazione, per cercare di comprendere le ragioni politiche che possono avere determinato la decisione di estromettere dall’organizzazione un dirigente che, da circa 27 anni, ha cercato di rappresentare, nel bene e nel male, la condizione di chi lavoro e che ha spinto tante illustre personalità e tanta gente a darmi sostegno e solidarietà proprio in questi giorni.
Vorrei partire proprio dalle motivazioni assunte dalla CGIL di Ragusa, che possano sintetizzarsi in due concetti: la discrezionalità del reintegro nell’organizzazione dopo la candidatura e il rinnovamento del gruppo dirigente. La discrezionalità di riattribuire un qualche incarico ad un dirigente sindacale, specie se quest’ultimo vanta una qualche esperienza personale, è una persona eticamente irreprensibile e magari è stato fino a qualche mese fa il segretario generale, nasce ovviamente da valutazioni esclusivamente di tipo politico, e allora di questo dobbiamo parlare.
Quali possono essere state per tanto le valutazioni politiche fatte dalla CGIL di Ragusa per decidere di non attribuirmi alcun incarico?
Mi sono posto alcune domande:
il fatto di essere stato ingiustamente sottoposto ad un giudizio per le minacce subite ed essere stato assolto?
Il fatto di essere stato un dirigente sindacale che ha fatto della questione morale un principio essenziale della sua azione di rappresentanza?
Il fatto di essermi candidato con un partito piuttosto che con un altro?
Il fatto di avere portato, insieme al gruppo dirigente, la CGIL ragusana a soglie di rappresentanza mai raggiunte prima?
Il fatto, come ho sentito dire, di essere nato con un brutto carattere, ma che comunque mi ha permesso di lavorare in CGIL per più di un quarto di secolo?
Il fatto di essere stato tra i tanti protagonisti della battaglia contro l’appalto controllato per la privatizzazione dell’acqua, oppure per la mia storia sindacale fatta di tante battaglie per la trasparenza , come nel caso del consorzio di bonifica di Scicli, per la stabilizzazione dei precari e contro l’utilizzo clientelare del bisogno del lavoro, oppure per avere denunciato il lavoro nero e lo sfruttamento nei centri commerciali, oppure ancora per avere denunciato gli affari tra sanità pubblica e quella privata, o per avere studiato e lavorato per contribuire a migliorare le condizioni dello sviluppo in questa sfortunata Sicilia, e potrei ovviamente continuare a lungo. Oppure, ma questo sarebbe assai grave, il fatto di avere sempre liberamente espresso liberamente il mio pensiero e di avere lottato per vivere e lavorare in una organizzazione nella quale le opinioni diverse dovevano essere ricchezza e avere scoperto poi, a mie spese, che in questa fase la CGIL non tollera il dissenso e quindi non esiste né dibattito né democrazia. Certo anche io posso aver commesso tanti errori , ma chi mangia fa molliche, è chi non lavora che non sbaglia mai. Ho maturato troppe esperienze per non capire che verosimilmente sono queste, tutte insieme le ragioni di demerito per le quali sono stato allontanato dalla CGIL e per le quali non sono neppure degno di meritare un incarico qualsiasi, anche il più umile che avrei comunque accettato. Possibile che dopo tanti anni di esperienza e qualche incarico di prestigio, sia divenuto improvvisamente così incapace da non poter fare assolutamente nulla dentro la CGIL?
Cari compagni è su questo che bisogna rispondere a chi legittimamente si interroga su questa vicenda, sulle condizioni in cui versa il nostro sindacato e cerca di capire; perché vedete la CGIL non appartiene solo ai suoi gruppi dirigenti, ma a tutta la società, ai lavoratori che pagano la delega, perfino ai semplici cittadini.
E poi, siamo seri, Cofferati non c’entra nulla: è vero che vagamente ci assomigliamo, ma lui aveva deciso di lasciare la CGIL, io sono stato costretto a lasciarla. Infine, sulla questione del rinnovamento, una sola considerazione: all’atto della mia elezione a segretario generale della Camera del Lavoro di Ragusa avevo appena quarant’anni ed ero tra i più giovani segretari generali d’Italia. Oggi ne ho quarantasette e continuo ad essere tra i più giovani dirigenti sindacali della CGIL siciliana.
Una sola battuta finale, che spero mi verrà perdonata: l’invito ad andare a lavorare lo accolgo con il sorriso, per ventisette anni ho lavorato duramente per il mio sindacato, purtroppo non è da tutti, continuerò a farlo altrove. Ognuno ha la sua storia e questa , nel bene e nel male è la mia.
Buona fortuna CGIL!


RAGUSA 11.11.2008

TOMMASO FONTE

Documento : INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEL 2005 PER LE INTIMIDAZIONI A TOMMASO FONTE

Senato della Repubblica
Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09205 Atto n. 4-09205Pubblicato il 28 luglio 2005 Seduta n. 857
BATTAGLIA - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il segretario generale confederale della CGIL della Provincia di Ragusa, Tommaso Fonte, è stato vittima di tre episodi intimidatori, contenenti esplicite minacce di morte, rispettivamente martedì 19 luglio 2005, giovedì 21 luglio 2005 e lunedì 25 luglio 2005;
tali episodi sembrano essere in rapporto con la battaglia che la CGIL diretta da Tommaso Fonte, unitamente ai Democratici di Sinistra e ai partiti dell'Unione di centro-sinistra, la rete per i diritti ed alcune personalità del mondo politico e del volontariato cattolico laico e sociale stanno da mesi conducendo contro il modello di gestione e la proposta di bando per l'appalto relativo alla gestione dell'ATO idrico della provincia di Ragusa;
in più occasioni è stato denunciato, anche dall’interrogante, in qualità di componente della Commissione Nazionale Antimafia, "l'interesse" che la criminalità organizzata e mafiosa, in raccordo con alcuni settori collusi dell'imprenditoria siciliana e con la complicità di alcuni settori collusi del mondo politico, avrebbe per assicurarsi il controllo sulla gestione dei servizi idrici in Sicilia;
la provincia di Ragusa è stata interessata nei mesi scorsi da altri atti intimidatori di cui sono state vittime dirigenti sindacali ed imprenditori,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non giudichi grave il ripetersi di atti intimidatori perpetrati a danno di dirigenti sindacali della provincia di Ragusa;
quali siano le motivazioni alla base degli episodi intimidatori citati ed in particolare se esista un rapporto tra questi episodi e il confronto in atto sul modello di gestione proposto per l'ATO idrico della provincia di Ragusa;
quali iniziative intenda assumere per fare piena luce su quanto accaduto al fine di colpire gli esecutori e gli eventuali mandanti;
quali misure di sicurezza si ritenga di disporre nei confronti delle personalità politiche e sindacali della provincia di Ragusa particolarmente esposte ed in particolare nei confronti del dirigente sindacale Tommaso Fonte al fine di garantirne la sicurezza e la incolumità.
Post Daniela Modica