mercoledì 12 novembre 2008

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA A RG

Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’Interno
Al Ministro dell’Ambiente
Premesso che:
- la gestione del sistema idrico integrato, nell’ambito territoriale di Ragusa, comprende la presenza di un socio privato, dei comuni di zona e della provincia di Ragusa;
- la scelta della gestione mista del sistema idrico integrato in ambito territoriale ragusano,
presenterebbe delle anomalie legate prevalentemente alla grande massa di denaro pubblico
finanziato con cui si dovrà ristrutturare e gestire la rete idrica provinciale;
- si tratta di un finanziamento complessivo di 63,8 milioni di euro dei quali 44,6 a fondo
perduto;
- nel luglio del 2006 venivano nominati dal Presidente della provincia di Ragusa, i componenti del seggio di gara per la scelta del socio privato dell’ATO idrico di Ragusa e, successivamente, venivano chiamati a far parte del seggio di gara il prof. Gianfranco Pollino, (Università di Napoli), il prof. Francesco Patania (Università di Catania) e i l’ing. Giuseppe Patti (Comune di Modica);
- i tre componenti venivano nominati su proposte avanzata dai sindaci dei comuni iblei, componenti la conferenza, ma per tale nomina non esisteva e non esiste a tutt’oggi nessun atto deliberativo;
- le imprese che presentavano la documentazione relativa all’offerta per far parte della futura società erano un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI) a cui faceva capo la spagnola Aqualia, un RTI a cui faceva capo la Acoset di Catania ed un RTI a cui faceva capo la Saceccav di Desio;
- il 30 ottobre 2006 il prof. Francesco Patania si è dimesso da componente del seggio di gara per i forti contrasti che si sono acuiti dopo la decisione di non ammettere alla gara pubblica il RTI Saceccav;
- il presidente della provincia di Ragusa, in qualità di coordinatore della conferenza dei sindaci - pur rimanendo in attesa di una relazione da parte del dirigente preposto all’Ato –, starebbe per nominare il prof. Renato Gavasci dell’Università Tor Vergata di Roma al posto del dimissionario, prof. Francesco Patania;
- il prof. Francesco Patania successivamente all’accaduto inviava alla Procura della Repubblica di Ragusa tutti gli atti afferenti l’esclusione del RTI Saceccav;
- con l’esclusione della Saceccav sono rimasti in gara l’Acoset (già socia privata dell’Ato 2 di Catania) e l’Aqualia (già socia privata dell’Ato di Caltanissetta);
- pezzi strategici di rete dei sistemi idrici della provincia di Caltanissetta, ed in particolare il dissalatore di Gela, sono gestiti dalla società Di Vincenzo S.p.A., di proprietà dell’ing. Pietro Di Vincenzo, azienda avente rapporti con le imprese della famiglia Pisante che controlla la Galva S.p.A. impresa che a sua volta appartiene all’RTI di Aqualia che detiene il 49% dell’Ato di Caltanissetta;
- la famiglia Pisante oltre ad essere presente nella Galva S.p.A. è anche presente nella Sicil Power S.p.A., tramite la controllata Altaecoen, dove è presente anche la D.B. Group che fa parte del RTI Acoset contrapposto, per l’ATO idrico di Ragusa, al RTI Aqualia;
- le imprese della famiglia Pisante sono oggetto di inchiesta in diverse procure italiane (Milano, Monza, Catania e Savona) per reati che vanno dal pagamento delle tangenti a reati per associazione mafiosa, così come si evince da notizie apparse sulla stampa e dai documenti della Commissione Parlamentare Antimafia della XIII legislatura;
- l’ing. Di Vincenzo è stato arrestato e condannato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di un anno e otto mesi con la sospensione condizionale, ma, a quanto risulta all’interrogante, soggetto a sorveglianza speciale;
- l’impresa Di Vincenzo S.p.A. e la CG Costruzioni s.r.l., di proprietà del geom. Santo Cutrone, nel 2005 costituivano una Associazione Temporanea d’Impresa (ATI) con cui partecipavano a diverse gare d’appalto: Comune di Mistebianco, Porto di Pozzallo e altri comuni viciniori;
- il geom. Cutrone, presidente Provinciale dell’ANCE, si è più volte espresso a favore della società mista Ato idrico Ragusa e la sua impresa sarebbe vicina alla cordata Acoset, in quanto lo stesso è componente del consiglio d’amministrazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa che fa parte del RTI Acoset;
- gli evidenti punti di contatto tra le RTI partecipanti alla scelta del socio privato dell’Ato idrico di Ragusa, hanno scaturito quei dubbi che inducevano uno dei componenti del seggio di gara, prof. Francesco Patania, a dimettersi;
- l’impresa Di Vincenzo S.p.A e l’Altaecoen, che sono soci, e le imprese della famiglia Pisante da inchieste giornalistiche risultano oggetto di indagine per reati di mafia.
Si chiede di sapere:
- quali interventi urgenti il Ministro dell’Interno intenda porre in essere in merito alla vicenda suddescritta;
- se i Ministri interrogati, nelle rispettive competenze, non intendano procedere alla sospensione della gara al fine di avviare tutti i controlli necessari che possano far luce sui reali rischi di infiltrazione mafiosa.
Roma, 10 novembre 2006
on. Francesco Forgione
on. Daniela Dioguardi

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